Frog day di di Marktheidenfeld Novembre 2004

L’appuntamento di Marktheidenfeld -Novembre 2004-ha costituito un evento per me: il mio primo Frog day, in compagnia del fior fiore del Dendrobates club Italia!

Da due anni la mia passione per le Dendrobates è andata costantemente aumentando, la mia fortuna è di abitare a pochi chilometri da Franco Zanella, il quale ha alimentato questa passione, mostrandomi concretamente come  sia possibile allevare tante specie di  Dendrobatidi e portarle a completare con successo il loro ciclo riproduttivo.

Mi innamorai dapprima  delle D. azureus, ma  presto la “febbre da Dendrobates” mi ha spinto a  cercare altre specie per creare altri gruppi da portare alla riproduzione…

Così mi sono inevitabilmente scontrato con il problema centrale dei “Dendrobatofili”italiani: trovare Dendrobates in Italia, ed a prezzi “umani” per giunta, è da considerarsi fatto eccezionale. Per poter veramente incrementare il mio “zoo” di ranocchie colorate, non ho avuto molta scelta se non recarmi nella “mecca” europea delle Dendrobates: i Frog days in Germania!! Non a caso è la stessa scelta che hanno fatto, da tempo, i veterani del Denrobates Club Italia…

Così all’alba delle 3 di notte mi porto assieme alla mia ragazza (ma come ho fatto a convincerla???) sotto casa del guru Franco, dove mi attendevano ansiosi gli altri sei irriducibili del gruppo: Franco, Paolo, Gianluca e consorte (NB: ben due donne presenti a questo Frog day tedesco! Si preannunciava un giorno fuori del comune…), Davide e Marco. Devo dire che, da novizio dei Frog day, avrei pensato di sentirmi molto eccitato, ma quando è suonata la sveglia alle 2 del mattino avevo solo tanto sonno, ed ho da lì a poco scoperto che  quelli più eccitati per l’evento erano proprio i “veterani”, che si erano ritrovati nel luogo convenuto addirittura in anticipo!! Sfortunatamente tanto entusiasmo si spense presto tra i componenti del gruppo nella mia macchina, con me perennemente alla guida, tra le nebbie del Gottardo ed i freddi della Germania, e Gianluca e le due ragazze immersi in quasi perenne torpore…nella vettura di Franco, il gruppetto di maschietti a quanto si narra, ha invece trascorso il viaggio in ore di dibattiti ed approfondimenti sugli amati anuri. Nel bene o nel male il viaggio è filato via liscio, a parte la guida di Franco (che a mio modesto parere meriterebbe l’esilio con la sua media oraria di 170 km/h per tutto il territorio tedesco) ed un paio di soste di troppo per bisogni fisiologici, che hanno valso al sottoscritto il soprannome “prostata”! Per altro all’ingresso sul territorio svizzero la brigata di Franco ha rischiato di perderci, perché abbiamo avuto qualche difficoltà ad entrare per via dei passaporti stranieri delle nostre ragazze (rispettivamente di Hong Kong e Polacco).

Nonostante questo intoppo già alle 10,10 del mattino eravamo a destinazione! I miei compagni di viaggio si sono subito lanciati sull’acquisto di piante, insetti e libri specializzatissimi nei 45 minuti in cui non era ancora possibile lo scambio degli animali ma solo delle “attrezzature”. In pochi minuti io ho acquistato drosophile e collemboli per me e per un amico.Avreste dovuto vedere la faccia incredula e pietosa di Franco quando gli ho annunciato che avrei impiegato quel tempo a disposizione per fare il giro che avevo promesso alla mia bella nel minuscolo paesino simil-montano di Marktheidenfeld.Contai sulla puntualità dei tedeschi nel aprire gli scambi esattamente all’ora promessa, e così fu.

Dai rispettivi obiettivi tra me e gli altri del gruppo si capisce il differente “stato evolutivo”raggiunto: mentre gli altri erano alla ricerca di particolarissime varietà di Mantella del Madagascar, di tintorius “Citronella” di imitator “Panguana” io andavo sul colore, o per lo meno sul classico! Il mio bottino consistette in definitiva in: due D. auratus “toboga” (di cui uno sicuramente un maschio maturo per fecondare due mie femmine rimaste “vedove” da alcuni mesi), due giallissime D. galactonotus yellow (una delle quali è un esemplare più bello di quanto avrei potuto immaginare), sei begli esemplari di minuscole D. ventrimaculatus paffute e già cresciutelle e, per finire, l’acquisto più discusso e controverso nel gruppo, ben 3 D. pumilio “blue jeans” che mi sono costate davvero una fortuna. Soprattutto considerando che sono arrivato con l’idea a dir poco idealistica di trovare la variante “Cayo Nancy”, completamente rossa. A dire di Gianluca, un espositore ne aveva anche qualcuna, ma di quelle rane io non ho fatto in tempo a vederne nemmeno l’ombra!! Si perché ho provato sulla mia pelle l’esperienza “estrema” di un vero Frog day: l’esposizione delle rane è avvenuta, in definitiva, in un'unica sala circolare di un hotel, non più di 300 metri quadrati di esposizione…mentre il pubblico era decisamente molto (troppo!) numeroso, e molto molto accanito! Si perché si trattava di una folla di “malati” di “dendrobatite” esattamente come noi! Insomma, l’esito di tutto questo è stato che nel giro di 30 minuti l’80% degli scambi era già avvenuto, e nel giro di 10 minuti erano già “sparite” le rane più ricercate (vedi Cayo Nancy)…non avrei mai immaginato una situazione del genere! Sembrava di essere alla borsa…Consapevoli di tutto ciò i miei compagni di viaggio si erano già parati il fondoschiena prenotando dall’Italia gli animali più importanti, ma per me, nuovo ad un Frog day, non è stato affatto spiacevole partecipare con la sorpresa di non sapere bene cosa avrei in effetti trovato, ed alla fine posso considerarmi piuttosto soddisfatto. A dire di Franco, questa manifestazione è stata per giunta particolarmente ricca di specie rare, difficili da vedere “dal vivo”, anche se l’esposizione non è stata particolarmente grande: ad ogni modo, per me, una esposizione di centinaia e centinaia di Dendrobates rimane un evento da sogno, e adesso che la mia “febbre da Dendrobates” è alta, sfacchinata notturna o meno, sono già lanciato verso il prossimo Frog day, questa primavera…

Andrea